Mostre
Ero nessuna
Sandro Mele
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PAD. C, Il Circolino
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In occasione di Flashback Art Fair l’artista Sandro Mele (autore anche dell’immagine guida della fiera) riprende e rielabora Ero Nessuna, l'intervento pensato per la Fondazione VOLUME! di Roma nel dicembre 2023. La mostra, nelle sale del Circolino di Flashback Habitat, luogo di accoglienza creativa di Flashback Habitat, parte dalle storie personali di Fioralba Duma e Karen Ducusin (due ragazze nate da genitori albanesi e filippini, cresciute in Italia prive di cittadinanza) per dar vita ad un racconto per immagini che vuole sensibilizzare chi non sa e chi non vuol sapere, invitando lo spettatore a riflettere sul concetto di cittadinanza ripercorrendo la storia che portò i nostri padri costituenti a scrivere l'articolo 3 della Costituzione Italiana: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”.
Mele, come fosse un antropologo, letteralmente conduce il pubblico nella quotidianità, nelle riflessioni e nelle testimonianze di chi vive in un limbo legislativo che porta a gravi conseguenze pratiche, emotive e politiche. Con questo lavoro Sandro Mele ha l'esplicita intenzione non solo di far conoscere, ma di coinvolgere e sensibilizzare chi non sa e chi non vuole sapere puntando a scardinare convinzioni ed equilibri.
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Sandro Mele (Melendugno, LE, 1970), diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha iniziato la sua carriera nello studio dell’artista romano Fabio Mauri. Attraverso il suo lavoro si è sempre occupato delle dinamiche politiche e sociali legate all’attualità, partendo da esperienze e storie di vita quotidiana. Nell’affrontare questi temi cerca una riflessione umana e profonda, con l’intento di offrire un punto di vista genuino, senza contaminazioni. Negli anni ha usato pittura, video, fotografie, installazioni e ambientazioni sonore per dare forma ad una struttura espositiva capace di creare un dialogo con il fruitore.
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Brenva
Stefano Cerio
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Video Installazione, 6’.39, 2023
PAD. C Area Video
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Con le immagini e il video inedito Brenva, l’artista Stefano Cerio porta un grande muro gonfiabile dove un tempo si trovava la fine del ghiacciaio del Monte Bianco, documentandone con un drone la drammatica ritirata. In sintonia con l’edizione di Flashback Art Fair, il tema dell'equilibrio emerge in modo sottile ma essenziale: il ghiacciaio che si ritira è il segno di un equilibrio naturale ormai compromesso, un equilibrio fragile tra la potenza della natura e l'impatto devastante delle attività umane. La scelta di Cerio di inserire un oggetto artificiale e leggero come il gonfiabile all'interno di questo scenario evoca proprio questo contrasto: la precarietà di ciò che abbiamo costruito contro la maestosa, ma minacciata, solidità della montagna e dei ghiacci. L'opera invita a riflettere su quanto sia sottile la linea tra armonia e caos, tra conservazione e distruzione, ricordandoci che l'equilibrio non è uno stato permanente, ma un continuo dialogo tra forze opposte che, se alterato, può portare a conseguenze irreversibili.
Stefano Cerio vive e lavora tra Roma e Parigi. Inizia la carriera di fotografo a soli 18 anni. Dal 2001 il suo interesse si sposta progressivamente verso la fotografia di ricerca e il video. I suoi lavori si indirizzano sempre più intorno al tema della rappresentazione, esplorando quella terra di confine tra la visione, il racconto del reale e l’orizzonte di attesa dello spettatore, la messa in scena di una possibile realtà se non vera almeno verosimile. Le sue opere sono in molte collezioni pubbliche e private.
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Galaverna
Massimo Sacchetti
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Ponte Peter, 3° piano
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Anche nella Galaverna di Massimo Sacchetti la natura è l’origine e lo strumento che modella l’opera. L’artista coglie nel trascorrere del tempo e nel mutare delle stagioni la materia e la suggestione che plasmano le sculture. La Galaverna che dà il nome alla mostra è infatti il fenomeno atmosferico che si verifica quando, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, la temperatura inizia ad abbassarsi e dalla brina si creano dei veri e propri cristalli di ghiaccio. L’artista decide così di immortalare un fenomeno che diversamente sarebbe solo effimero, incastonando su legno di larice l’allusione a questo spettacolo della natura.
Le otto sculture sono realizzate con lamine sottili di resina trasparente e graniglia di vetro di Murano di dimensioni e calibro differenti. Da qualsiasi angolazione le si guardi, la Galaverna di Massimo Sacchetti ci restituisce una natura in perenne mutamento che fra notte e giorno, in un rincorrersi alla ricerca di equilibrio climatico e ambientale, trova la propria effimera e potente manifestazione.
Massimo Sacchetti è nato ad Aosta nel 1958. Inizia a dipingere giovanissimo. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, usa tutte le tecniche, dal disegno alla pittura, dalla fotografia alla scultura, la grafica e la videografica 3D. La natura è l'assoluta protagonista delle sue opere, che sono state esposte in tutto il mondo.
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Il Parco d’arte di Flashback Habitat
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Vivarium [der. dal lat. Vivo] è l’esposizione permanente che abita lo spazio esterno di Flashback Habitat. L’idea di popolare anche la potente area verde di 9000 mq e trasformarla in un vero e proprio parco d’arte in metamorfosi e costante divenire è nata nel 2022, appena entrati in quello che è diventato Habitat per le Culture Contemporanee. Nello spazio si inseriscono, per restare e “mettere radici”, le opere d’arte, che danno vita a una fusione armonica dove tutto ciò che si uniforma proviene dal dialogo tra l’artista e l’habitat. Nell’ambiente naturale composto da storia e persone, Flashback adotta le opere che gli artisti lasciano in affidamento all’ecosistema.
Dopo la grande installazione luminosa mater, in occasione di Flashback Art Fair 2024, il direttore artistico di Flashback Habitat Alessandro Bulgini arricchisce anche Vivarium con Light of the Apocalypse, un’opera che intreccia memoria personale, storia e riflessione universale attraverso simbolismi potenti e colori intensi. Un grande faggio – morto, ma presente non solo come memoria – dipinto di rosso vivo e reso straordinario da luci e sfere luminose è il simbolo di un tempo storico e presente nel quale siamo costantemente immersi. Ogni creazione di Bulgini attinge dal pre-esistente per rivivere nel presente e, come in un flashback, mette in dialogo il tempo passato e quello di oggi. Il rosso, onnipresente nelle sue opere dal 1993 al 2000, diventa un colore di connessione universale: simbolo di passione, guerra, vita e sangue, riunisce in sé i significati più profondi della condizione umana. L’albero secolare, morto a causa dei disequilibri climatici, diventa il cuore pulsante dell’opera: l’artista decide di non “abbatterlo”, ma di trasformarlo in una scultura, evocando una corona o l’effetto di un oggetto che cade nell’acqua e genera schizzi. Tinto di rosso diventa simbolo di un’esplosione aliena o nucleare, con sfere luminose arancioni che cristallizzano le contraddizioni del nostro tempo. La notte aggiunge una dimensione mistica all’opera: la luce che emana evoca l’eclissi, un evento che nelle credenze popolari era fonte di terrore e magia.A completare l’opera, esposte all’ingresso del padiglione B, sei fotografie del quotidiano di Bulgini scattate in diversi periodi: filtrate nello stesso rosso della scultura, ne amplificano il senso di apocalisse.
Light of the Apocalypse incarna la tensione tra il sacro e il profano, tra rinascita e distruzione, invitando lo spettatore a riflettere sulla ricerca dell’Equilibrium attraverso mondi in contrasto tra loro. Sponsor tecnico dell’opera è Roberto Spiccia Unicable Services.
Passeggiando nel parco di Flashback Habitat si incontrano Sedie nello spazio (1995) di Fabio Cascardi, installazione in acciaio e vernice antirombo inaugurata ad aprile 2023 e recentemente spostata nel punto più alto davanti al Padiglione B. Del 2023 è anche Mushroom Forest di Michel Vecchi, che utilizzando legni e tronchi recuperati nel parco, dà vita a colorati funghi di sorpresa, magia e curiosità. In occasione di Flashback Art Fair 2024, l’opera si arricchisce dei suoni che l’artista stesso ha registrato nel parco trasformandoli in colonna sonora naturale. Michel Vecchi è un artista valdostano che vive e lavora a Ibiza.
Sempre del 2023 il lavoro Tout se tient di Luisa Raffaelli, anch’esso realizzato vivificando elementi già presenti nel parco. L’artista trasforma una struttura che funge da imbragatura e la protezione anche metaforica è composta da tubi innocenti che restituiscono un senso di cura, protezione e sicurezza, colorati in oro per sottolineare la funzione protettiva. Infine, Carl Von Pfeil ha realizzato nel 2024, con materiali ritrovati nel parco, quattro sculture antropomorfe site specific che dialogano con l’ecosistema naturale: Donna a braccia aperte, Uomo a vagare, Pulcino con i riccioli d’oro e Pittore con un occhio solo.
Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto
10° edizione, CAMOUFLAGE
La mostra
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Un progetto di Alessandro Bulgini
PAD. B, scale
Artisti/e: Francesca De Angelis, Marina Arienzale, Charlotte Landini, Monica Podda e Stefano Budicin, Cocis Ferrari, Giuseppe Fittipaldi e Davide Dormino
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Opera Viva Barriera di Milano, Il Manifesto è un progetto di arte pubblica nato nel 2015 che utilizza uno spazio pubblicitario comunale di piazza Bottesini a Torino (Cimasa 56530). Come in molta della sua poetica, l’ideatore e artista Alessandro Bulgini, racconta e agisce sulle lateralità, la diversità, la periferia fisica e culturale.
Un pretesto per dire altro: il tema scelto per l’edizione 2024 di Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto è infatti il CAMOUFLAGE. Il camouflage o camuffamento si riferisce a qualsiasi metodo utilizzato per preservarsi dagli attacchi del nemico. Il manifesto diventa quindi uno spazio per esporre una necessità, un credo personale, mascherandolo in piena vista. Quest’anno la rassegna è un’operazione corale che mira a esprimere il disagio tramite la manifestazione pubblica del suo contrario.
L’edizione 2024 incentiva la possibilità di dissentire senza esporsi. Quest’anno, dunque, Opera Viva Barriera di Milano, Il Manifesto è un’operazione corale che mira a esprimere il disagio tramite la manifestazione pubblica del suo contrario. Sette artisti e i loro manifesti che insieme compongono una denuncia collettiva, un’unica opera di dissenso, un perfetto camouflage.
Tutti i manifesti camouflage esposti in Piazza Bottesini, in Barriera di Milano, dal 31 ottobre 2024 sono riuniti in un’unica mostra negli spazi di Flashback Art Fair. Gli artisti/e selezionati/e e le loro opere sono: Francesca De Angelis con Candies do not kill children; Marina Arienzale con Mosca, Charlotte Landini con Goal 16.1, Monica Podda e Stefano Budicin con Roach World Fest, Cocis Ferrari con What are those? Borders series, Giuseppe Fittipaldi con Il bacio in bocca e Davide Dormino chiuderà il 14 di ottobre con Farfall. Tutti i manifesti saranno esposti sulle scale del padiglione B.
Frammenti di Storie dell’Istituto per l’Infanzia della Provincia di Torino
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Opera di Alessandro Bulgini
in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino
PAD. B, 3° piano
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La mostra ideata da Alessandro Bulgini, narra di storie intime e personali, ma incredibilmente universali perché legate a concetti e temi che ci toccano da vicino come la nascita, la famiglia, l’identità. Attraverso frammenti originali, raccolti grazie alla collaborazione di chi c’era all’epoca, documenti recuperati negli archivi storici della Provincia di Torino e testimonianze dirette, Bulgini orchestra un’opera corale dove si intrecciano storia, emozioni, arte e vita.
Alessandro Bulgini
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Luce d’artista / Costellazione / Città di Torino
PAD. C, tetto
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Solitamente le opere sono dei doni, questa lo è ancor di più.
Alessandro Bulgini
Installata sul tetto del padiglione C, l’edificio più alto di Corso Lanza 75, mater è visibile dalla stazione di Porta Nuova lungo tutto corso Vittorio Emanuele II a Torino. La luce d’artista di Alessandro Bulgini è una visione nel buio, un dono dedicato a coloro che sono nati più di quarant’anni fa nell’attuale sede di Flashback Habitat, ex Istituto per l'Infanzia della Provincia di Torino. Mater è un segno tangibile di una presenza invisibile, l'impronta della madre lasciata nel poco tempo che è stata qui, e rappresenta per coloro che sono nati in questo luogo, lo spazio in cui ritrovarsi. È un'opera che dà luce a un desiderio, e dal tetto della villa più antica e più alta dell’ex Istituto, è divenuto un faro, un segno, una stella polare da seguire.
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I nostri antenati
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Pad. C Area Lab
Venerdì 1 Novembre
Sabato 2 Novembre
Domenica 3 Novembre
h. 15:30
dai 6 anni+
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In connessione con il tema della fiera Equilibrium?, il laboratorio racconta di Ottavia, città ragnatela “sospesa sull'abisso”, in cui gli abitanti vivono perennemente sul filo, per poi popolarsi di personaggi disequilibrati come il Barone rampante, che sceglie di vivere sugli alberi, senza mai scendere, come il Visconte dimezzato, che, a causa di una guerra, è costretto a trasformarsi in 2 metà che sfidano le leggi della fisica, o come il Cavaliere inesistente, che esiste solo in quanto armatura vuota.
Sono questi dunque I nostri antenati.
Naturalmente, il titolo della trilogia di Calvino introduce anche al tema della memoria, privata e collettiva. Flashback Lab è un programma didattico che promuove la bellezza e il benessere attraverso la conoscenza del patrimonio culturale, coinvolgendo i cittadini torinesi più giovani che vivono in condizioni di marginalità tali da impedire loro l’accesso alla cultura e all’Arte. I laboratori sono per bambini e bambine dai sei anni in su.
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prenotazione obbligatoria​​​
Talk & Guests
Guest Talk
Venerdì 1° Novembre h. 16:30
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Cosa diciamo quando diciamo restauro?
Un dialogo aperto tra conservazione e valorizzazione del patrimonio
a cura di KEART - Keep an eye on art
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In linea con il tema che accompagna Flashback 2024, la ricerca dell’equilibrio, KEART illustrerà l'impegno condiviso volto a mettere in dialogo la salvaguardia del patrimonio storico con i temi della pratica artistica contemporanea: la ricerca di fondi per interventi di conservazione, una riflessione sul valore attuale del patrimonio artistico e le nuove modalità di comunicazione.
Intervengono:
Giovanni Vagnone di Trofarello, vicepresidente KEART+ moderatore;
Paolo Gili, restauratore e founder di KEART;
Benedetta Bodo di Albaretto, conservatrice e responsabile della comunicazione KEART; Lisa Parola, storica dell’arte e curatrice;
Valentina Foggini, direttrice di Villa Cimena
Flashback Talk
Sabato 2 Novembre h. 12.00
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Brenva
Stefano Cerio
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Un dialogo tra Angela Madesani e Stefano Cerio sulla video installazione Brenva in mostra a Flashback Art Fair nel PAD. C, al 3° piano. Stefano Cerio posiziona un grande muro gonfiabile dove un tempo si trovava la fine del ghiacciaio ai piedi del Monte Bianco. Tutto il terreno perso è stato campionato metro per metro con l'uso di un drone. La scelta dell'autore di inserire un oggetto artificiale e leggero come il gonfiabile all'interno di questo scenario evoca proprio questo contrasto: la precarietà di ciò che abbiamo costruito contro la maestosa, ma minacciata, solidità della montagna e dei ghiacci.
Modera Ginevra Pucci, Direttrice di Flashback Art Fair
Guest Talk
Sabato 2 Novembre h. 17.00
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Di materia in materia. Presentazione della monografia d’arte sulla scultura di Luigi Stoisa
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La monografia “di materia in materia” rappresenta il primo studio interamente dedicato alla produzione scultorea dell'artista Luigi Stoisa. Curato dallo stesso artista come un catalogo ragionato, il volume raccoglie i principali progetti scultorei realizzati con vari medium, dalla terracotta alla terra cruda, fino al bronzo, alla pietra e all'acciaio.
Intervengono:
Luigi Stoisa, artista e autore della monografia;
Mario Turetta, Segretario Generale del Ministero della Cultura;
Filippo Masino, Direttore delle Residenze Reali Sabaude, Direzione Regionale Musei Nazionali Piemonte;
Antonio Grulli, Critico d’arte e curatore di Luci d’Artista;
Roberto Mastroianni, filosofo, antropologo, curatore e critico d'arte
Flashback Talk
Domenica 3 Novembre h. 16.00
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Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto 10° edizione CAMOUFLAGE
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Giunge alla decima edizione il progetto di Alessandro Bulgini, direttore artistico di Flashback Habitat.
Il tema di quest’anno è CAMOUFLAGE. Da giugno a ottobre gli artisti si sono intervallati rispondendo alla propria idea artistica di “camuffamento”. Il camouflage o camuffamento si riferisce a qualsiasi metodo utilizzato per rendersi meno rilevabili alle forze nemiche. Gli artisti e le artiste selezionati/e sono stati/e invitati/e a realizzare un’opera antitetica rispetto a ciò che in realtà si vorrebbe esprimere e denunciare. Un’opera mimetica e impermeabile, un perfetto camouflage. Le opere esposte in piazza Bottesini sono restituite in mostra a Flashback Art Fair.
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Modera: Alessandro Bulgini, artista e ideatore del progetto.
Intervengono gli artisti e le artiste:
Francesca De Angelis, Marina Arienzale, Charlotte Landini, Monica Podda e Stefano Budicin, Cocis Ferrari, Giuseppe Fittipaldi e Davide Dormino
Sound
'sta cosa del JAZZ
Venerdì 1° novembre
h. 20.30
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DANILO PALA 4tet
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In occasione di Flashback Art Fair una serata della serie “Sta cosa del jazz”, la rassegna che ruota intorno al jazz. Sul palco del Circolino di Flashback Habitat, il luogo dell’habitat che unisce arte e convivialità, si esibiranno Danilo Pala (sax), sassofonista di forte impronta parkeriana, Elia La Sorsa (contrabbasso), Giorgio Diaferia (batteria) e Nino La Piana (pianoforte).
Danilo Pala si è cimentato con naturalezza in tutte le principali forme di jazz moderno, dall'hard bop al free, fino al contemporary-jazz. La sua intensa attività concertistica che lo vede protagonista in diverse formazioni – ma anche in performance per sax solo o ‘walking band’ – è fortemente ispirata alla sua passione per il bebop, il suo linguaggio prediletto, sovente ‘contaminato’ alla ricerca di nuove sonorità. Elia La Sorsa, contrabbassista di Torino, ha suonato per tanti anni con Gli Accordi Disaccordi. Oltre ai numerosi festival, si è esibito in Italia e all'estero in vari jazz club, accompagnando con un proprio trio solisti italiani e stranieri.
Nino La Piana è un pianista compositore e arrangiatore. Tra i tanti artisti con cui ha collaborato si annoverano prestigiosi nomi di fama internazionale come Enrico Rava, Flavio Boltro, Gianni Coscia, Antonella Ruggiero, Fabrizio Bosso, Demo Morselli, Gianpaolo Petrini Big Band, Miroslav Vitous, Mariano Deidda e Matteo Brancaleoni.