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 Le Mostre 

Mostre permanenti

Frammenti di storie dell'Istituto per l'Infanzia della Provincia di Torino

Una vita migliore.

Frammenti di storie dell’Istituto per l’Infanzia della Provincia

di Torino

a cura di Alessandro Bulgini

in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino

mostra in divenire

PAD. B - terzo piano

Il progetto presentato a Flashback Habitat in corso Giovanni Lanza 75 a Torino, il cui titolo è Una Vita migliore. Frammenti di Storie dell'Istituto per l'Infanzia della Provincia di Torino non è per me da considerarsi mostra bensì Opera e atto d'amore.  A. Bulgini

 

La mostra Una vita migliore. Frammenti di storie dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia della Provincia di Torino vuole ridare voce a quella moltitudine di mondi che si sono intrecciati nelle sale della struttura, ex brefotrofio di Torino, attraverso scorci di storie di alcuni dei protagonisti che, in prima persona, hanno vissuto quel luogo come i bambini, ora adulti, le tate, i dipendenti della struttura. La mostra, curata dall’artista e direttore artistico di Flashback Habitat Alessandro Bulgini, vuole essere un’opera collettiva, un’opera corale dove si intrecciano storia, emozioni, arte e vita. Una mostra che narra storie intime e personali, ma incredibilmente universali perché legate a concetti che ci toccano da vicino come la nascita, la famiglia, l’identità, attraverso frammenti originali, raccolti grazie alla collaborazione di chi c’era all’epoca, documenti recuperati negli archivi storici della Provincia di Torino e testimonianze dirette. La mostra vuole essere un affresco complesso, umano, sociale e soprattutto artistico, che valorizza le vite di ognuno rendendole opera d’arte, nello spirito e nella poetica di Flashback Habitat.

 

La mostra si sviluppa in otto stanze al piano terzo del Padiglione B di corso Lanza. Ogni stanza vuole essere un micromondo dove immergersi ed entrare nelle storie raccontate. Narrazioni personali e universali allo stesso tempo, opere collettive che parlano di vita. Ogni stanza si compone di ritratti audio-video dei “nativi” che rispondono alla domanda “Mi racconti?” e lo fanno di profilo: posizione che suggerisce un rivolgersi fuori, altrove o forse verso un altro io. I ritratti parlanti vengono accompagnati da componenti risalenti ad una mostra fotografica sul luogo allestita alla chiusura del brefotrofio. Infine, ogni stanza si arricchisce di una mappa-racconto con stratificazioni di significati grazie a fotografie e documenti di archivi pubblici e privati.

 

L’IPI, inaugurato nel 1958 dal Presidente Gronchi, ospitò ogni anno circa trecento bambini e bambine in attesa di adozione, spesso partoriti in corso Lanza 75, e poi dati in adozione, in genere prima dei tre anni. Oggi molti di quei bambini, diventati adulti, frequentano il luogo e le attività di Flashback Habitat, riconoscendo in corso Lanza le proprie origini, la loro prima casa, arricchendo di storie e di emozioni la nuova vita del luogo stesso.

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mater

2023, Luce d'artista, Costellazione

Alessandro Bulgini

Insegna sagomata a lettere piane in alluminio verniciato, 
illuminazione flex led - 10mx2,78m

Tetto del Pad. C

All’interno del progetto: Luci d’Artista, Costellazioni, nel 2023 è arrivata nella sede di Flashback Habitat l’opera di Alessandro Bulgini mater. Installata sul tetto della Palazzina C e visibile da Corso Vittorio Emanuele II fino alla stazione di Porta Nuova, l’opera è dedicata a coloro che sono nati più di quarant’anni fa nell’attuale sede di Flashback Habitat, l'ex brefotrofio della Provincia di Torino attivo fino agli anni Ottanta.

La luce si staglia sul tetto della villa più antica e più alta dell’ex Istituto, diventando un faro nel buio.

“Solitamente le opere sono dei doni, questa lo è ancor di più”

 

La storia di quest’opera parte dal momento in cui Alessandro Bulgini (artista e attuale direttore artistico di Flashback Habitat) è entrato nell’ex Istituto per l’Infanzia della Provincia di Torino in corso Giovanni Lanza 75, spazio affidato all’Associazione Flashback, in particolare nel momento in cui è venuto a conoscenza della sua storia. Una storia che nasce nel 1953 quando la Provincia decide di aprire l’Istituto per sopperire alle necessità determinate dalla grande immigrazione e dal gran numero di donne costrette a lasciare in affidamento i propri neonati. Questo spazio li accoglie per trent'anni poi, per il superamento di tale sistema, lo spazio viene chiuso. Venuto a conoscenza di questa storia, l’artista ha deciso di attivarsi nel riconoscere luogo di accoglienza a coloro che sono nati qui più di quarant'anni fa, dando loro uno spazio dove ritrovarsi. Fin dai primi contatti ha assunto il ruolo di guida all’interno delle quattro palazzine portandoli in ogni interstizio dell’articolato complesso e facendo ricalcare memoria e suggestioni a loro tanto care.
 

“Ripercorrendo gli spazi, alcuni di loro toccano le pareti alla ricerca della stratificazione pittorica che li ha visti presenti alla loro nascita. È per questo che, con lo scorrere del tempo, si è configurata in me l’idea che per assenza la madre era presente in questo luogo. Le mura diventano epidermide. È come se la madre avesse lasciato, nel poco tempo che è stata qui, la propria impronta. Per questo motivo semplice ma profondo ho pensato di dar loro una chiara indicazione che fosse visibile materialmente, un’opera che ridesse luce a un desiderio”.

Le parole di Alessandro Bulgini.

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Vivarium [der. dal lat. Vivo]

è il progetto che abita lo spazio esterno di Flashback Habitat. La potente area verde di 9000 mq è trasformata in un vero e proprio parco d’arte in costante divenire. Habitat prende in affidamento le opere degli artisti, che danno vita a una fusione armonica con l'ambiente.

Passeggiando nel parco di Flashback Habitat si incontrano le Sedie nello spazio (1995) di Fabio Cascardi, installazione in acciaio e vernice antirombo inaugurata ad aprile 2023 e recentemente spostata nel punto più alto davanti al Padiglione B. Del 2023 è anche Mushroom Forest di Michel Vecchi, che utilizzando legni e tronchi recuperati nel parco, dà vita a colorati funghi di sorpresa, magia e curiosità. In occasione di Flashback Art Fair 2024, l’opera si arricchisce dei suoni che l’artista stesso ha registrato nel parco trasformandoli in colonna sonora naturale. Michel Vecchi è un artista valdostano che vive e lavora a Ibiza. 

Sempre del 2023 è il lavoro Tout se tient di Luisa Raffaelli, anch’esso realizzato rivivificando elementi già presenti nel parco. L’artista trasforma una struttura in tubi innocenti che funge da imbragatura in un elemento di protezione e sicurezza. Infine, nel 2024, Carl Von Pfeil ha realizzato quattro sculture antropomorfe: Donna a braccia aperte, Uomo a vagare, Pulcino con i riccioli d’oro e Pittore con un occhio solo.

In occasione di Flashback Art Fair 2024, il parco ha preso in affidamento l'opera del direttore artistico di Flashback Habitat Alessandro Bulgini:  Light of the Apocalypse, un’opera che intreccia memoria personale, storia e riflessione universale. Un grande faggio – morto, ma presente non solo come memoria – dipinto di rosso vivo e reso straordinario da luci e sfere luminose è il simbolo di un tempo nel quale siamo costantemente immersi.

Light of the Apocalypse incarna la tensione tra il sacro e il profano, tra rinascita e distruzione, invitando lo spettatore a riflettere sulla contemporaneità.

Mostre temporanee

Potrei amare il mondo intero

Sergio Cascavilla

14 /02/2025 - 01/06/2025

PAD. C - Area Video

In un'epoca in cui tutto sembra essere in vendita, esiste ancora qualcosa di puro e incontaminato: l'AMORE.

Questa straordinaria installazione luminosa di Sergio Cascavilla ti invita a esplorare l'essenza più profonda dei sentimenti umani, attraverso un'esperienza immersiva che trasforma i desideri in energia luminosa.

Un cuore grande ti chiama, sposti la tenda e inizia il viaggio.

Il gioco è semplice: entri nel box magico, una volta all'interno hai davanti un tabellone luminoso con un grande pulsante lampeggiante.
È qui che la magia ha inizio: concentrati, lascia che il tuo desiderio d'Amore più sincero emerga dal profondo del cuore, e quando sarai pronto, premi il pulsante.
Improvvisamente un arcobaleno di colori ti travolgerà trasportandoti per qualche attimo in un viaggio sensoriale straordinario, successivamente l'Amore troverai, felice sarai e il mondo cambierai!

Neon, luci e colori si intrecciano in un gioco di riflessi e significati, invitando a esplorare l’amore come concetto universale, come emozione che trascende il tempo e le culture. Questo è il cuore di “Potrei amare il mondo intero”, l’installazione luminosa interattiva di Sergio Cascavilla.
L’artista, noto per le sue opere immersive e partecipative, si è dato due obiettivi: il primo, immediato e istintivo, è quello di coinvolgere il pubblico in un’esperienza personale e intima, spingendolo a esprimere un desiderio sull’amore. Il secondo, più profondo, è quello di stimolare una riflessione su questo sentimento nella sua essenza più pura: l’unico elemento dell’esistenza umana che non può essere corrotto, comprato o venduto.
L’opera accompagna il visitatore in un viaggio interiore e collettivo, mettendo in dialogo la sfera personale con il mondo esterno. L’amore diventa così il fil rouge che unisce arte e pubblico in una molteplicità di forme e significati: visivo, emozionale, culturale, etico, didattico e artistico. Un’esperienza che non si limita a essere osservata, ma che si vive e si trasforma, lasciando un segno indelebile nella memoria di chi la attraversa.

Con Audace Resa:

Cantieri Montelupo a Flashback Habitat

22 /02/2025 - 18/05/2025

PAD. B/C - Ponte Peter

Cantieri Montelupo è il programma di residenze d’artista curato da Christian Caliandro e realizzato dalla Fondazione Museo Montelupo di Montelupo Fiorentino (FI) con il sostegno del bando Toscanaincontemporanea.                       

Nato nel 2021, il progetto Cantieri Montelupo ha dato vita ad una serie di opere realizzate dagli artisti attraverso il coinvolgimento attivo dei ceramisti del territorio e dell’intera comunità di Montelupo Fiorentino.

Fin dal suo esordio, il progetto si basa su alcune semplici regole: gli artisti invitati a collaborare con i ceramisti del territorio non devono avere alcuna esperienza pregressa con la ceramica, e non partono da un progetto predefinito; l’obiettivo infatti è sempre stato quello di avviare e processi realmente spontanei e imprevisti, attraverso il dialogo paritario, la collaborazione creativa e lo scambio tra artista visivo e artigiano, e il coinvolgimento della comunità dei residenti e dei partecipanti ai workshop che hanno avuto luogo mese dopo mese, anno dopo anno.

La mostra negli spazi di Flashback Habitat a Torino rende dunque conto della crescita di questo progetto, che ha visto gli artisti immergersi nell’ambiente e nella realtà delle botteghe a loro assegnate, e lo sviluppo significativo della relazione con i ceramisti che li hanno accompagnati nella ricerca, attraverso un’antologia delle opere realizzate nel corso del tempo.

ERO NESSUNA

Site-specific di Sandro Mele

31/10/2024 – 31/03/2025

PAD. C - Il Circolino

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Gli spazi de Il Circolino ospitano fino al 31 marzo 2025 il progetto Ero nessuna di Sandro Mele (Melendugno, LE, 1970). L’artista parte dal racconto personale di due ragazze, cresciute in Italia ma prive di cittadinanza italiana, per poi allargare il discorso e farci entrare nel suo mondo, fatto di impegno politico, di umanità e necessità di condivisione, di moralità e indignazione civile. Il Circolino è trasformato in una casa parlante piena di immagini, di frasi ossessive, di voci e di impulsi elettrici che sembrano tradursi in una notte stellata. Rimaniamo frastornati da queste voci, da queste immagini nitide o sbiadite, dai ricordi e dalle frasi ricorrenti, dagli imperativi categorici, da accostamenti e sovrapposizioni all’apparenza casuali. Tutti questi fogli, appesi e sovrapposti come fossero post-it, sembrano lavagne con appunti pronti per essere cancellati ma, anche, tazebao da mostrare in una manifestazione di protesta, strumenti di lotta e denuncia nei confronti delle ingiustizie sociali.

Mangiare, bere, ridere, pensare all’interno di questo insolito ambiente domestico diventa un’esperienza di vita, un’immersione in un pensiero vivente, a prescindere dalle nostre idee politiche. In un momento come quello che stiamo vivendo, fatto di contrapposizioni ideologiche, di scontri territoriali, di muri costruiti lungo i confini, un lavoro come questo diventa necessario, perché è necessario ricordare che dietro ogni conflitto, al di là della propaganda e del populismo, ci sono le persone con le loro identità e il proprio vissuto.

(Testo di Silvano Manganaro, si ringrazia la fondazione Volume!)

Sandro Mele (Melendugno, LE, 1970), diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha iniziato la sua carriera nello studio dell’artista romano Fabio Mauri. Attraverso il suo lavoro si è sempre occupato delle dinamiche politiche e sociali legate all’attualità, partendo da esperienze e storie di vita quotidiana. Nell’affrontare questi temi cerca una riflessione umana e profonda, con l’intento di offrire un punto di vista genuino, senza contaminazioni. Negli anni ha usato pittura, video, fotografie, installazioni e ambientazioni sonore per dare forma ad una struttura espositiva capace di creare un dialogo con il fruitore.

Opera Viva Barriera di Milano, Il Manifesto

10° edizione CAMOUFLAGE

Esposizione progetto a cura di Alessandro Bulgini

PAD.B, scale

Anche quest’anno in esposizione lungo le scale del Pad.B la mostra espositiva del progetto “Opera Viva Barriera di Milano, Il Manifesto”, il cui tema è CAMOUFLAGE. Il progetto è un’operazione corale che mira a esprimere il disagio tramite la manifestazione pubblica del suo contrario. Sette artisti e i loro manifesti che insieme compongono un’unica denuncia, un’unica opera di dissenso.

 

“Opera Viva Barriera di Milano, Il Manifesto” nasce nel 2015 a Torino e utilizza uno spazio pubblicitario comunale (cimasa 56530). Come ogni anno, tutti i manifesti sono restituiti al pubblico negli spazi di Flashback Habitat.

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